Dalla “Legge del Silenzio” – quella che ha imposto sulla maledetta sperimentazione di massa – alla Rinascita del Sindacato
Il motivo della nostra nascita, la nostra missione, il nostro obiettivo strategico sono quelli di riformare il Sindacato e, di rimando, le Istituzioni cosicché, nel contempo, si veda tutelato il comune Cittadino e conseguenzialmente le nostre famiglie.
Pazienza, determinazione, onestà e coerenza, sono le nostre micidiali armi vincenti, dal momento che è in gioco l’unico bene da anteporre a tutti gli altri: la Dignità.
Così facendo tuteleremo i Colleghi ed i Cittadini, daremo riconoscimento ai defunti e giustizia alle persone che soffrono. Evitando che quanto accaduto non si ripresenti nel futuro, casomai sotto altre spoglie. É una battaglia dura – quasi impossibile – dagli aspetti di grande nobiltà, a cui il nostro Sindacato non lesinerà alcun minuto del tempo disponibile né lo vedrà cedere innanzi alle prevedibili pressioni esterne miranti a farlo desistere. Comunque vada sarà una grande gloria averci provato!
La nostra Umanità sembra aver smarrito i valori esistenziali che l’hanno forgiata nel corso dei millenni. Non v’è dubbio alcuno che “La Legge del Silenzio” abbia – dapprima – invaso tutti gli strati sociali, ne abbia permeato la stragrande maggioranza, arrivando – infine – ad ammutolirne le coscienze. Sebbene stessimo in democrazia, solo in pochi hanno percepito trepidazioni e timori per il declivio che stava incanalando l’umanità.
La condizione venutasi a creare nel recente andato si è concretizzata in: Morti, Invalidi Permanenti ed Umiliati!
In pochi mesi l’Organizzazione Sindacale Autonoma OSA Polizia ha evidenziato lo stato omertoso, scandaloso e cogestionale dei sindacati di Polizia (quelli ai più conosciuti come “i rappresentativi”) che, in correità con i responsabili della “Pandemenza” Istituzionale, hanno avvallato tutto ciò che veniva promulgato.
Siamo obbligati, ed allo stesso tempo onorati e determinati, ad inoltrarci nei meandri delle “verità nascoste” dalle Istituzioni e dai sindacati di Polizia rappresentativi. Quest’ultimi, anche innanzi agli attuali dati che compulsano continuamente la drammaticità delle conseguenze delle loro screanzate scelte, continuano a tirar dritto, abbassando lo sguardo innanzi ai lutti, alle immani sofferenze perpetue ed alle continue umiliazioni patite da molti colleghi.
I componenti di OSA Polizia, quali uomini e donne di quelle Istituzioni il cui mandato è quello di garantire tutti quegli elementi che possano portare al compimento della Giustizia, hanno l’onere morale e professionale di accertare le responsabilità sulle peripezie verificatesi nel cosiddetto periodo della Pandemenza. Periodo questo che, ogni giorno che passa, pone in risalto sempre più quel clima plumbeo e limaccioso dovuto alle sempre più evidenti responsabilità istituzionali che hanno fatto strage dei più elementari dettami costituzionali.
Ribadiamo il concetto già espresso nei comunicati precedenti: il ritiro dal mercato globale dei c.d. vaccini, la grave incriminazione di alcune industrie farmaceutiche da parte di alcuni Stati americani, sono la dimostrazione dell’affidabilità degli elementi d’inchiesta in corso da parte di OSA Polizia.
La strada intrapresa è alquanto irta di ostacoli e ne siamo ben consci. Qualcuno accetterà le responsabilità delle malefatte, altri correranno sotto i muri come i più spregevoli ratti, ma nessuno potrà esimersi dalla Giustizia. Il nostro percorso è il risultato di seri ed attenti studi, osservazioni, analisi sociali e professionali, una razionalità che non ha, purtroppo, ancora, riscontro nelle Istituzioni. Tali inadempimenti, purtroppo, sono fenomenologie, peraltro non nuove, del “nostro” pianeta Istituzionale, e pertanto necessitano di mobilitazioni vigorose e di livelli di attenzione particolari che noi di OSA Polizia abbiamo, infatti, posto come priorità del nostro cammino.
Noi ci rivolgiamo, con lo sguardo etico professionale, agli uomini e alle donne delle Istituzioni i quali hanno giurato sulla Costituzione Italiana, di impegnarsi a proteggere la Repubblica ed i suoi regolamenti dalle insidie e dalle deviazioni morali e professionali. Non esiteremo ad esplicare a tutte le cariche ministeriali e dipartimentali che l’epoca del tornaconto personale, del non guardare oltre la punta dei propri anfibi è terminato. Il periodo della Pandemenza ha acclarato la necessità di ripensare e rimodulare il modo, i tempi e le finalità del nostro cammino di uomini e di poliziotti. Portando in auge quel concetto che è l’asse portante della legalità: l’Etica Sociale e Professionale.
Basta con l’anonimato, la malefica omertà, i misteri ottusi, branditi come alibi per sovranazionali interessi ma facenti parte, invece, del lato più subdolo dell’uomo: l’ignavia.
Gli uomini e le donne di Stato, si debbono proporre e candidare per far chiarezza sugli Obblighi vaccinali, sulle imposizioni della privazione delle libertà personali, sulla sospensione della Democrazia, sulle attività di persecuzione ed estorsive poste in atto nei confronti dei Cittadini.
Situazioni che noi abbiamo sistematicamente denunciato prima e durante la triste constatazione di Morti – Invalidità – Sofferenze umane – Umiliazioni professionali!
Lavoreremo affinché anche nei nostri comunicati si inizi a far affiorare le responsabilità (oggettive e soggettive) dei personaggi delle OO.SS. e delle Istituzioni, che avevano ed hanno l’onere di difendere i Poliziotti, i Cittadini e le Istituzioni ma che se ne sono dimenticati.
Ebbene, un Ufficio Legale, di comprovata professionalità ed esperienza, ha già avviato Azioni Giuridiche, Ricorsi, Studi ed Osservazioni in collaborazione con questa Organizzazione Sindacale, al fine di individuare le responsabilità (oggettive e soggettive) poste in essere in quel drammatico periodo della Pandemenza ed anche nei mesi a seguire. Perché la Giustizia, per coloro che hanno subito e continuano a subire, non può essere una chimera ma una impellente necessità.
Ribadiamo il concetto che al di fuori di ogni contesto ideologico – in quanto è in gioco la salute e la dignità del Cittadino e non mere bagatelle politiche – l’attuale Governo del Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni, non ha responsabilità dirette nella vicenda, ma qualora persistesse l’assordante silenzio, inevitabilmente, si autodefiniranno complici indiretti delle responsabilità gravissime sopra elencate.
Per tutto quanto espresso ed altro, chiediamo da subito l’operatività della Commissione Parlamentare di Inchiesta. Nonché, l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta all’interno della Polizia di Stato, finalizzata ad individuare le responsabilità per le morti e le conseguenze della c.d. Vaccinazione Obbligatoria e, aspetto parimenti importante, che si adopri per istituire quelle misure da porre in essere per tutelare e premonire l’insorgere di patologie per i colleghi vaccinatisi obtorto collo.
Il nostro contributo come OSA Polizia continuerà sino al compimento della Giustizia!
Attendiamo determinazioni e fatti …
e … come sempre … auspichiamo Che il Futuro ci sia Amico !!!
Aversa (CE), lì 13 luglio 2024 La Segreteria Nazionale
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