*** Polizia di Stato ***
Frammenti di Etimologia Storica
L’appellativo, o qual dir si voglia denominazione, *Polizia di Stato* ebbe origini con altre definizioni nei tempi dell’andato, forse nelle antichità tribali, negli albori medioevali, all’imbrunire del Rinascimento, in epoca Barocca … o nell’anno domini 1861 … chissà!
Tuttavia per spingersi nell’era moderna e posizionarsi nelle Istituzioni, dopo aver vissuto in osmosi di pensieri – giammai percepiti equamente – seguenti alcuni decenni di lotte non violente, la Historia gli venne incontro con la Legge 121/81 e la iscrisse nella sua anagrafe con la nobile definizione di *** Polizia di Stato ***.
Oramai i momenti che incombevano fra la gente, le visioni dei Cittadini nelle Città, il notare quel modo di abbigliarsi con vestigia atipiche, senza dubbio alcuno, erano le imitabili gesta che si ispiravano al regale neologismo dei mitici Achei, ovvero *** I Poliziotti ***!
E fu così che lo Stato, permeato e riempito nella sinuosità delle sfoglie sociali del popolo, culla e giaciglio della cultura viva e feconda fra la gente, rivela nel rispetto delle libertà, la sublimazione all’Homo Sapiens! Egli infine può inspirare gli effluvi dei sentimenti intellettivi, percepiti entro e fuori gli orizzonti comuni, emanati dai valori della democrazia, ove l’umanità si orienta, o dovrebbe erigere lo sguardo, per ascendere all’Olimpo dell’antropica nobiltà, ***La Libertà***.
Il Poliziotto impersona, o deve esprimere, i valori dello Stato, delle Città, erigersi ad Entità Garante delle libertà, ove l’umano pronunci i sentimenti ed operi senza alcun impedimento e nella più assoluta autonoma volontà, per conseguire i suoi desideri nel rispetto delle norme Costituzionali e senza costrizione alcuna!
Nel corso dei tempi il “potere” ha tentato e non raramente è riuscito a rimuovere tali principi e valori, per soddisfare le sue manie di grandezza, orientando le sue frenesie di conquista, non limitate solo al territorio, ma anche e principalmente all’intelletto dei popoli!
Non abbiamo morbose esigenze di conoscere la cronologia degli avvenimenti o le imperfezioni che hanno lasciato gli uomini e le donne della Polizia, non raramente “linciati moralmente e fisicamente” da coloro che alle origini ebbero l’ambizione della loro nascita ed esistenza! Questi uomini, abbigliati diversamente dagli altri (Uniforme), non eccezionalmente hanno dovuto subire umiliazioni, perdita della dignità ed anche la vita!
Hanno lasciato sulla Terra Vedove, Parenti e Genitori, per garantire i sentimenti di libertà ed emancipazione del Popolo!
Fiumi di inchiostro hanno riempito le pagine dell’andato e, come di sovente, le ingratitudini dell’umano si manifestano nel modo più ottuso e stupido nei confronti dei loro figli! Perché i Poliziotti sono i figli dei Cittadini! Sono coloro che alle tendenze sociali hanno preferito il sacrificio, per dare alla vita quella serenità desiderata ed ambita!
Ma il pensiero sociale su questi uomini, che vivono nel contesto pubblico, ove le rispettive famiglie sono parte della comunità, non sempre ha trovato accoglienza, ciò nonostante questi uomini non sempre hanno subito ed accettato gli “sberleffi Istituzionali e sociali” dal momento che le garanzie di libertà sono per tutti i Cittadini e, quindi, anche per i Poliziotti!
Alcuni episodi, quasi sconosciuti alle genti, si impossessano di altrettanti momenti della memoria e crediamo che potrebbero rendere partecipi i lettori ed i destinatari di queste riflessioni e narrazioni.
Desideriamo enunciare un documento inedito e storico eccezionale, iscritto nell’anno di grazia 1947 e precisamente nel giorno 27 del mese di febbraio, da Poliziotti così autodefinitesi *** Gli Agenti Democratici***! https://www.poliziaedemocrazia.it/archivio/live/index-8924.html?domain=archivio&action=articolo&idArticolo=3083
Un documento ignorato, articolato in 14 richieste di natura sindacale, inviato al Presidente della “Costituente” ed alle sedi della CGIL Nazionale e di Genova. Il Comunicato molto corposo e particolareggiato sulle istanze, che in questa narrazione non appare possibile iscrivere per intero, del quale tuttavia ci limiteremo ad enunciarne alcune significative sollecitazioni in quell’anno di transizione 1947: –
“ Le forze della pubblica sicurezza di Roma e di tutte le Questure della Repubblica, vogliono far conoscere a tutte le autorità competenti ad iniziare dall’Assemblea Costituente, che dopo il 2 giugno 1946 sta per dare allo Stato Italiano un nuovo ordinamento democratico che dovrà rappresentare ogni categoria di cittadini e lavoratori, la possibilità di far sentire le proprie esigenze visto e considerato che da parte dei superiori diretti e dalle autorità non si è realizzata alcuni iniziativa per portare anche il minimo beneficio, gli agenti propongono di presentare le richieste seguenti”””
Fra i primi punti della richiesta vi erano la Smilitarizzazione – la Sindacalizzazione e la dignità del Poliziotto! Al punto 3, è iscritta la proposta di un Nuovo Regolamento per reprimere il malcostume e la corruzione, ed ovviamente tutte le altre richieste inerenti ai benefici sulla condizione economica e professionale!
La storia narra le gesta dei Poliziotti prima del “grande evento” della Legge 121/81, enunciata con la denominazione Riforma di Polizia, ove i pionieri “Carbonari” prima ed i “Movimentisti ed Attivisti” poi, hanno insignito, onorato e realizzato i pensieri e i desideri degli “Agenti Democratici”, quelli del lontano 1947!
Un passaggio molto significativo è stato iscritto dai Colleghi del ‘47: “”la possibilità di far sentire le proprie esigenze visto e considerato che da parte dei superiori diretti e dalle autorità non si è realizzata alcuna iniziativa per portare anche il minimo beneficio””.
Il comportamento, l’etica professionale e la condotta delle Istituzioni, hanno sempre deluso i Poliziotti! Abbiamo coscienza e conoscenza di questi significativi momenti e frammenti della storia (nel 1947 e 1981), ma ignoriamo quanti e quali sono stati i colleghi sbeffeggiati, umiliati, perseguiti e discriminati, che probabilmente non sapremo mai!
Tuttavia, è doveroso … e la storia ce lo impone ad iscrivere, che i Poliziotti da sempre si sono battuti: non per i distintivi, gli alamari, i gradi militari e per l’apparire, ma per i sentimenti di libertà dell’uomo, per la Sua dignità umana e contro le discriminazioni sociali e professionali!
Nel coevo, osservate le deviate dinamiche, sarebbe irrazionale ed ottuso misconoscere il degrado culturale, istituzionale, politico e sindacale, che inonda una società attonita e disorientata!
Possiamo notare e constatare, come sempre, che sono questi i momenti che un esiguo, ma allo stesso istante consistente, numero di Poliziotti uniti con il nome *** OSA Polizia *** si ritrovano, come per incanto, ad iscrivere ancora le pagine di Storia, dopo aver nuovamente subito, insieme ai Cittadini, umiliazioni, derisioni, imposizioni e persecuzioni, in particolare nel periodo indicato con l’affettuoso appellativo della “Pandemenza”!
Ormai è evidente a chiunque, che nel DNA del Poliziotto, i principi di libertà e dignità umana, sono gli anticorpi degli Agenti Patogeni dell’Arroganza Istituzionale, dell’Assolutismo corruttivo e delinquenziale!
Quelle entità catalogate oggettivamente nei paragrafi precedenti, saranno fuori dalla Storia, appariranno escluse dalle lotte alla libertà e giustizia sociale … forse … limitatamente esisteranno segnalate con caratteri minuscoli, con l’epiteto di nanoparticelle lipidiche dannose per l’umanità!
Che il Futuro ci sia Amico !!!
a.m. del giorno 11 novembre 2024
Il Segretario Nazionale Vicario
Claudio Cianchella
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