La storia, dopo la tragedia, si ripete in farsa. Mai nemesi filologica poteva esser più appropriata per quel massimo pensatore d’attualità che è l’esimio prof. D’Orsi. Questi, abbiam ragion di pensare, avrà avuto il suo percorso cattedratico illuminato dalle mirabolanti asserzioni gramsciane, ancorché marxiste.
In simil panorama altisonante abbiamo anche il tratturo che ha portato al cadreghino la consigliera Silvia Noferi sicuramente costellato dalle medesime sapienze, vieppiù infarcite da corroboranti secrezioni delle ghiandole salivari, talché Ella ne discerne con encomiabile erudizione.
Noi, invece, che mastichiamo asfalto senza mai chiamar lamento, noi che ancor prima di agire abbiam subìto, noi che delle ingiustizie del sistema siam le prime vittime, ora pensiamo che sia giunto il momento che gli sbruffoni di esopiana memoria – ma di attualissima realtà – facciano il loro salto. Anzi che ripetano i loro fantasmagorici salti valutativi e cognitivi innanzi ad un magistrato.
Rimanendo in fervida attesa che i nostri veri tutori prendano cappello e senza alcuna remora ci diano il giusto scudo, non possiamo non agire.
Motivo per cui OSA, l’unica organizzazione di uomini e donne veramente autonoma poiché liberatasi immediatamente dalle imposizioni altrui, ha deciso di veder se codesti rappresentanti di quella parte della società dalle ghiandole salivari particolarmente allenate, siano in grado di ripetere il salto delle loro imprese mirabolanti innanzi al Giudice di Berlino.
Perché noi siamo convinti che il quel di Berlino ci sarà un giudice, pertanto diamo affidabilissimo mandato agli avvocati Massimiliano Pellegrino e Federica Silvestro del Foro di Napoli. E ancor prima della equità giuridica dovrà essere ristabilita quella dignità del poliziotto che da diverso tempo è stata violentata non tanto dalle bastonate e dalle pietre e dagli sputi, ma dall’ignavia di chi avrebbe dovuto agire affinché non si arrivasse alla farsa di questi mesti giorni. Già, cinquantasei anni fa, i nostri valorosi predecessori si son sobbarcati l’onere della tragedia che si compiva per le strade e le piazze italiche, noi di OSA faremo di tutto affinché oggi il poliziotto non debba farsi carico della farsa che si è iniziata ad allestire.
Il nostro breve, ma integerrimo passato, sta qui a dimostrare che non indietreggeremo di un millimetro.
Aversa (CE), lì 1 marzo 2024
LA SEGRETERIA NAZIONALE
sito: www.osapolizia.com email: osapolizia@gmail.com pec: osapolizia@legalmail.it Facebook: OSA Polizia Segreteria Nazionale Twitter: OSAPOLIZIA
Contattaci su Whatsapp