Espressioni e metodiche istituzionali nei servizi di ordine e di sicurezza pubblica
I POLIZIOTTI NON SONO VITTIME SACRIFICALI
Le attività, le dinamiche di prevenzione e di direzione dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica debbono esprimere inconfutabilmente le garanzie iscritte e sancite dai principi Costituzionali (artt.15 e 21), valori che si fondano sulle libertà di espressione e del dissenso delle opinioni che si manifestano attraverso cortei, riunioni e dibattiti pubblici.
Tali espressioni di pensiero, poste in essere dai Cittadini (che noi di OSA Polizia tratteremo sempre con la lettera maiuscola), superano il concetto individuale e si proiettano nelle manifestazioni pubbliche con modalità di plurima espansione dell’idea, finalizzata a rendere note le propensioni del pensiero con orientamenti di condivisione.
È evidente che tali manifestazioni di obiezione e contestazione, debbono avvenire nel rispetto delle norme e per finalità inerenti agli ideali ed agli interessi dei Cittadini evitando, nel modo più assoluto, qualsiasi forma di violenza!
Nella collettività che si definisce evoluta debbono prevalere i sentimenti di rispetto per le Istituzioni preposte alla Sicurezza e all’Ordine Pubblico e, anche, per coloro che dissentono dalle opinioni, dal momento che entrambe sono l’espressione vivente e leale della Società tutta.
Quanto appena esposto nell’ultimo capoverso è una premessa indispensabile ed eloquente per una giusta ed equa trattazione delle dinamiche afferenti alla gestione dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica nazionale.
Il Sindacato OSA Polizia è chiamato dalla “Storia” ad adempiere oneri consistenti e molteplici, come quelli espressi in narrativa:
La nostra Organizzazione Sindacale, deve intraprendere un percorso conoscitivo altamente sensibile, finalizzato a chiarire i concetti che spingono le Istituzioni alle promulgazioni di Proibizioni, di Divieti o di Inibizioni inerenti i contesti – itinerari o zone – imposti nelle precipue direttive delle manifestazioni dei Cittadini; ovvero, dobbiamo ragionare e confutare se si raggiunga il giusto equilibrio di tutela tra le Sedi Istituzionali e le Proprietà e le Attività lavorative dei Cittadini, in quanto quest’ultime quasi mai vengono attenzionate dalla protezione!
A tal riguardo non indugerei sull’argomento … Dobbiamo comprendere sino in fondo, se tali impedimenti possono essere lesivi nella sostanza e nei valori e, allo stesso tempo, nelle finalità della manifestazione o delle varie forme di espressione del dissenso.
Noi siamo nati per evitare gli scontri ed i conflitti, noi siamo venuti alla luce per cambiare un sistema arcaico e vetusto – che nientemeno e non raramente – si impersonava nello “Statuto Albertino”! – È innegabile che in tali “gestioni” del servizio di O.P. si impone un concetto assolutista dell’andato, che ovviamente è in forte contrasto con i principi della Democrazia e della Costituzione Italiana!
Nelle enunciazioni della Politica Istituzionale sussistono tendenze (usi e costumi) di autocompiacimento e paternalismo, che propendono affinché si esprimano momenti di immolazioni fisiche, professionali sfocianti in vere e proprie forme di olocausti dei Poliziotti. Questi elementi emanano urticanti, forti provocazioni e non pochi risentimenti nella Nostra Organizzazione e probabilmente anche nei Colleghi.
A queste sfide non possiamo assolutamente sottrarci e dobbiamo gridare ad alta voce alla Politica ed alla società intera, che:
Gli Operatori della Polizia di Stato non sono proprietà né del Governo, né del Ministero dell’Interno, né del Dipartimento, né – tantomeno – della Magistratura, i Poliziotti sono figli dei Cittadini e dei Lavoratori, sono coloro che hanno giurato di far rispettare le norme, le leggi ed i principi di libertà iscritti sulle facciate e sulle pareti della stupenda Costituzione Italiana.
Noi rifiutiamo ed esecriamo, nel modo più assoluto, qualsiasi atteggiamento mirante allo sdrucciolevole paternalismo … Noi li respingiamo dal momento che, e lo ribadiamo con fermezza, OSA Polizia è nata, esiste ed invola nel futuro, per invertire la tendenza involutiva del Sindacato poliziottesco … della Politica e delle Istituzioni, ponendo in essere attività e dinamiche di comportamento che si ispirano al vigore Etico e Professionale della effettiva e regale Politica Sindacale!
Auspico che questo documento, emani elementi di riflessione tali, che ci consentano di cambiare ed affinare quelle che sono le metodiche Istituzionali, che noi inevitabilmente dobbiamo affrontare ogni giorno della nostra esistenza umana, professionale e sindacale.
Sol così si può lumeggiare ed acquisire un inscalfibile prestigio sociale ed istituzionale!
Che il Futuro ci sia Amico !!!
Aversa (CE), lì 29 ottobre 2024
Il Segretario Nazionale Vicario
Claudio Cianchella
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