Ciao Poliziotti …

Cos’è la memoria? … La definirei amorevolmente un “Archivio Biologico” ove sono impresse ed affidate le informazioni acquisite dai sensi e dai ricettori.

La memoria storica è la convivente del pensiero, è colei che abbiamo vissuto nell’andato e che nel presente genera, o dovrebbe procreare, la “maturazione dei tempi”, le analisi delle gesta umane, le sue imperfezioni e la creatività dell’Homo Sapiens.

In questo giorno di Ferragosto, nell’ esercitare dal vero alcuni di questi esperimenti psichici della memoria, abbiamo anche l’opportunità di rivivere quei momenti e fra le tante immagini dell’andato dei mitici anni ’80 possiamo lambire con mano le molteplici metodologie di lotta che hanno posto in essere i colleghi Carbonari & Movimentisti prima dell’approvazione della Legge 121/81.

Il periodo pre-riforma è fortemente caratterizzato dalle “inchieste” sulla famiglia del Poliziotto (che approfondiremo in altre circostanze), sui valori delle mogli- compagne ed i figli dei Poliziotti, dal momento che a quell’epoca si aveva la errata sensazione che i Poliziotti non li avessero al loro fianco, che non possedessero alcuna dignità umana e sociale. Per “legalizzare” la dignità, in contrasto a questi aspetti inumani di considerazione che vigevano illo tempore, vennero promosse una serie di intense forme di informazione, dibattiti, convegni ed iniziative, ispirati alla letteratura sociale sulla famiglia del Poliziotto.

Abbiamo espresso e stigmatizzato – almeno lo spero – la vasta linea sociale di intervento che richiedeva una forte e vigorosa volontà socio-politica che, nel prosieguo del tempo, estraeva una formidabile coerenza in particolare allorquando vennero poste in essere numerose inchieste e lotte che via via andarono a determinarsi nel Movimento di Smilitarizzazione e Sindacalizzazione della Polizia di Stato, che caratterizzarono il presente ed il futuro dei poliziotti.

In alto, nella foto degli anni ’80, notiamo le mogli ed i bambini alle numerose manifestazioni organizzate dai Poliziotti Carbonari & Movimentisti, con alcuni espliciti slogan come il seguente:

<< Le mogli dei Poliziotti unite nella lotta per il Sindacato Unitario di P.S.>>

Sono immagini eloquenti che non lasciano spazio alle “ciarle”, sono visioni che ammutoliscono anche i più profondi elementi di codardia umana, e che – per contro

– uniscono nella lotta le coscienze dell’intera famiglia del Poliziotto!

Ebbene … se la storia ha momenti di sentimento umano e di gloria, questo è uno di quegli attimi significativi in cui – ne sono fortemente convinto! – il Sindacato OSA Polizia ha il dovere imprescindibile di “proiettare” dall’andato … al presente … al futuro … i valori e le peculiarità del Sindacato, quello della seria difesa dei lavoratori Poliziotti, delle rispettive famiglie e dei cittadini tutti.