Dibattito aperto sull’operato della
Polizia di Stato Italiana
La Polizia di Stato è uno degli Organi Principali e Fondamentali della Repubblica Democratica Parlamentare Italiana, investita a garantire l’Ordine, la Sicurezza ed aggiungerei la Tranquillità Pubblica! Non è un circolo di cuori infranti, come alcuni vorrebbero immaginare!
Lo esponiamo a voce pacata ad alcune Entità, evidentemente affette da pruriti o megalomanie, che, imbaldanzite dai primi ed apparenti successi, si immedesimano giudici e protagonisti, di attacchi sconsiderati e gratuiti senza precedenti, nei confronti dei Poliziotti, additati e non raramente fisicamente aggrediti, nella indifferenza e strana immunità intellettiva.
Orbene … nella premessa proferivamo (Fonda-Mentali) e cioè sciogliere la mente da incubi e riserve psichiche! Allo stato della realtà oggettiva, dobbiamo rilevare che la Polizia di Stato, oramai sembra preposta e destinata ad attrarre e disperdere le incompletezze, negligenze ed incompetenze di alcuni settori delle Istituzioni dei vari Poteri dello Stato: – Legislativo … Esecutivo … Giudiziario …
La legge 121/81, aveva offerto significative propulsioni professionali alla Polizia di Stato, energie specialistiche professionali, quali la Creazione della Qualifica e Ruolo dell’Ispettore, in particolare nel complesso settore delle investigazioni e sicurezza pubblica! Per i meno informati, la cosiddetta Riforma di Polizia, aveva, innanzitutto ed ulteriormente sancito e previsto, i sentimenti di Libertà, Dignità, Professionalità e Tutela, con facoltà, per le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato, di costituire ed iscriversi ad Organizzazioni Sindacali, negandogli, però, nel contempo, il Sacrosanto diritto allo sciopero! (su questo argomento ritorneremo in avanti)
Nel coevo, i Cittadini di questo Meraviglioso Paese, possono notare le enormi difficoltà del Poliziotto nello svolgere i compiti Istituzionali, complessità e criticità che sfiorano la immobilizzazione professionale, fortemente limitata (lo ribadiamo) da intimidazioni, persecuzioni ed azioni anche violente, sull’operato e non solo! Tutto questo avviene nell’ottusa ed ipocrita dottrina del silenzio delle Istituzioni medesime e con la insopportabile ignavia conclamata “morte apparente” dei Sindacati di Polizia cosiddetti rappresentativi … Il tutto fra lo stupore sociale!
È evidente, che nella attonita società, si è instaurata la tendenza all’offesa del Poliziotto, una immorale attitudine, finalizzata ad attrarre e disperdere, come abbiamo iscritto nella premessa, le inabilità Istituzionali! Ad Esempio e lo ribadiamo per i meno attenti … Nell’anno di grazia 1988, venne approvata e divenne vigente l’anno seguente, la cosiddetta legge GOZZINI, che, durante la maturazione reale di applicazione, si è manifestata, per uno Stato che si definisce “Di Diritto”, una umiliante imitazione di un modello giuridico “Anglosassone”, che dista anni luce dal nostro sistema: non solo giuridico ma oltretutto culturale, ove fra le altre attività letterarie delle norme e disposizioni, prevedeva ed immaginava, che la direzione delle attività investigative erano e sono attribuite al Pubblico Ministero!
Gli effetti ed i risultati in questi 35 anni, sono riservati alla osservazione e giudizio del Popolo Italiano! Infatti, col passare del tempo, e non poteva essere altrimenti, la professionalità del Poliziotto è stata avvilita, ridimensionata e calpestata, da eventi legislativi ed Istituzionali, che hanno solamente la presunzione e la forza del potere, ma non la preparazione e la professionalità del Poliziotto!
Dobbiamo iscrivere ed inoltre puntualizzare, che, tali complessità e carenze, ipotizzate, non sono da ricercarsi nel Poliziotto medesimo, ma nella incompletezza dei provvedimenti sociologici e giuridici inadeguati della politica, ove non raramente zampillano sentimenti di doppiezza legislativa, in particolar modo, inerenti ai noti flussi culturali che provengono dalla immigrazione, alcuni di tipica ispirazione Teocratica, modelli vetusti e pericolosi, che il Popolo Italico ha già ripudiato nel periodo “ante e post” Risorgimento.
La verità che si vuole nascondere, invece si presenta di facile lettura, innanzi a tali fenomenologie etniche, le quali apertamente, non riconoscono gli Ordinamenti ed i Regolamenti del nostro Stato di Diritto, che edifica i valori, principalmente sul rispetto delle regole Democratiche. L’elemento eclatante e se vogliamo incredibile, è la eccentrica condivisione ipocrita, sostenuta da aree intellettive deviate, che oltretutto vantano evoluzioni democratiche e sociali, mentre noi crediamo che soffrano di evidente impotenza razionale, dal momento che tali atteggiamenti, come abbiamo verificato nella realtà, creano odio, rancori sociali e non raramente razziali, nel difendere una idea pseudoteologica di condivisione che veleggia sugli orizzonti della deriva sociale!
Se questo corrisponde al vero, e noi siamo talmente consapevoli, che lo abbiamo pubblicato già nell’andato recente, qualsiasi individuo che non riconosca i regolamenti e le norme della Repubblica Democratica Italiana, non merita accoglienza o il permanere nel nostro meraviglioso Paese! Quindi è pregato di andare in altri Paesi ove tali violazioni ed atteggiamenti sono tollerati!
Inoltre, abbiamo notato, che sui Poliziotti incombono con assiduità maggiore, l’operato di alcuni Magistrati, afflitti probabilmente da evidenti carenze professionali e sociali, i quali prediligono accusare un Poliziotto, piuttosto che un Criminale, poiché hanno erroneamente acquisito il concetto distolto, che è preferibile inquisire un operatore di Polizia in quanto è meno rischioso per la carriera!
Produciamo Attenzione! Il nostro pensiero è principalmente orientato ai Magistrati ed Avvocati, i quali per impugnare decisioni, solitamente dispongono di ore-giorni-mesi ed a volte anni … Elementi, invece, non previsti per il Poliziotto, che normalmente ha solamente pochissimi istanti per decidere sulla vita e sulle libertà inviolabili delle persone!
Inerente le complessità e carenze di intervento professionale, le umiliazioni, mortificazioni ed attacchi sconsiderati, è evidente che nel tempo, contribuiscono inevitabilmente a creare momenti di oppressione operativa per i Poliziotti, che noi OSA Polizia e crediamo anche il Cittadino onesto, non possiamo più tollerare, allorquando tali avvenimenti si presentano con sembianze intimidatorie, ovvero asservite ad inquisizioni minacciose per azioni professionali!
Il Poliziotto non è un criminale o un poco di buono, le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato sono persone preparate e dotate per svolgere le loro attività professionali e soprattutto non hanno la necessità di assumere consulenze o specialisti per svolgere le loro attività professionali, come invece avviene per altre Entità Istituzionali!
Tuttavia non possiamo accettare egualmente, l’ignobile e vile silenzio dei Vertici della Polizia di Stato, e le incompletezze che rappresentano, dal momento che hanno il sacrosanto dovere e l’onere di difendere la Istituzione da attacchi sconsiderati e denigratori nei confronti delle Donne e degli Uomini della Polizia di Stato!
Da questo Istante al futuro, noi ci impegneremo ad analizzare attentamente tutte le situazioni che vedono i nostri colleghi oggetto di attacchi imprudenti, ingiusti e sciagurati, ed intraprenderemo qualsiasi iniziativa idonea per fermare tali umiliazioni e mortificazioni! Adiremo ed accuseremo nelle sedi competenti, i Responsabili di quegli atti intimidatori e minacciosi per la dignità umana e professionale dei Poliziotti!
Come possiamo constatare, oramai, dopo 43 anni trascorsi, non è più possibile RINUCIARE AL SACROSANTO DIRITTO ALLO SCIOPERO e quindi inizieremo una mobilitazione adeguata affinché anche i Cittadini Poliziotti, come tutti gli Umani del nostro Paese, possano avere un Diritto Sancito DALL’ ART. 40 DELLA STUPENDA COSTITUZIONE ITALIANA
Che il Futuro ci sia Amico
Aversa (CE), lì 23 dicembre 2024
Il Segretario Nazionale Vicario
Claudio Cianchella
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