La Polizia di Stato
E’ “Infestata” dallo Atteggiamento Reverenziale o forma Mascherata di Servilismo?
Una delle meraviglie della Penisola Italica, è la descrizione di un Bioma che si narra all’Umanità quale Mosaico Culturale, ove coesistono stupendamente anche complessità incredibilmente univoche, che ergono e si dirigono su alcune tendenze deviate: – (Raccomandazioni – Atteggiamenti Reverenziali – Cafonaggine – Servilismo – Ruffianesimo – Idolatria Istituzionale – Doppiezza o Ipocrisia etc…)
È indubbiamente un argomento urticante, che pone in evidenza espressioni “poco nobiliari”, di cui dobbiamo avere, almeno il coraggio, di affrontarne le digressioni o ahimè continuare ad esercitarne le gesta!
Siffatte affermazioni, non sono esibizioni di profezie, ma fenomenologie sociali reali, che assolutamente non debbano essere equivocate con il sacrale “rispetto”, dal momento che l’atteggiamento ossequioso o servile, appare sin dal primo impatto istituzionale, enunciamo l’85% circa degli individui, che assumono tali atteggiamenti, espressioni e comportamenti
Alcuno può escludere che tali sembianze siano nientemeno l’effetto degli “usi e costumi ambientali” che nel tempo hanno ingenerato un fronte culturale!
Se osserviamo l’ambiente della Polizia di Stato, malgrado la Costituzione prima, la legge di Riforma 121/81 poi, abbiano entrambe ripudiato ed esecrato, tali atteggiamenti di servilismo o reverenziali, segnato fortemente da un regime militare ottuso e bieco, con varie ed esplicite normative, tuttora rileviamo in qualsiasi qualifica, fenomenologie diffuse d’ignobile vassallaggio.
E’ tuttora in atto uno studio analitico ed attenta osservazione, finalizzate ad esorcizzare tale fenomenologia, ad iniziare dalla categoria dei Dirigenti.La definizione preminente, presenta queste persone, quali figure professionali che ricoprono posizioni di vertice di una qualsiasi organizzazione! Solitamente hanno conseguito una Laurea ed hanno partecipato ad un concorso, così come avviene, più o meno, in tutte le categorie del Pianeta …. Ma in Italia?
Nel “Bel Paese” e quindi anche nella Polizia di Stato, la categoria dei Dirigenti non è immune dal nobile stile delle “raccomandazioni”, all’opposto, è un sentimento molto curato e diffuso nella Comunità, e, l’aspetto più eclatante è rappresentato dalla quasi impossibilità per dimostrarne il contrario!
Orbene … l’atteggiamento reverenziale o di servilismo, è indubbiamente più evidenziato nei confronti della rivelata categoria dei Dirigenti, fenomenologia le cui origini sono impresse nella complessa e variegata storia della nostra meravigliosa Italia, terra di conquista di molteplici etnie, eserciti e popoli invasori! Questi ultimi, li possiamo equiparare, non privi di una falsa identità, ai Dirigenti attuali descritti! Nella sintesi sociologica, l’umano Italico identifica inconsciamente, nel Dirigente, “l’invasore” delle epoche andate, le “signorie” ove il soggetto è vittima inconscia della reverenza o servilismo! Giacché i dirigenti si obbligano a mantenerla una “casta” !
Nell’anno di grazia 2025, mi riferisco anche e soprattutto ai Poliziotti, può essere vera gloria assumere un atteggiamento referenziale o di servilismo nei confronti di categorie cosiddette apicali? L’atteggiamento del “piacere di far piacere” è determinante o risolutivo per la progressione di carriera? Se invece assumiamo un atteggiamento di solo rispetto cosa potrebbe accadere?
I medesimi Sindacalisti della Polizia di Stato, coloro che dovrebbero almeno imprimere una spinta professionale e culturale, ancora oggi, finanche nelle richieste di incontro con le Istituzioni di appartenenza, iscrivono “Auspichiamo Siano Gradite Alle Eccellentissime Signorie Vostre”!
Dovremmo sapere, che il termine Signoria (l’autorità del Signore) non è semplicemente un appellativo, ma un titolo nobiliare imposto dai regimi monarchici assolutisti, ove la plebe si umiliava ogni istante della sua esistenza, rivolgendosi al nobile con l’adulazione del termine signoria vostra illustrissima. Nel ricordo della vita il poeta scrittore (G.Boccaccio) esordiva in chiave satirica :-“ Sarien più degni di guardar porci che d’avere sopra uomini signoria…”
Queste forme di servilismo ed atteggiamento reverenziale, sono ancora letteratura comportamentale del coevo, esprimono un timore esasperato dalla stupenda ignoranza, finanche nella riflessione intima! Cosa accadrebbe se non dicessi al Prefetto Eccellenza o Signoria Vostra! Cosa avverrebbe alla mia persona ed alla carriera, se lo chiamassi o indicherei “Prefetto”? Perché ancora utilizzare tali elementi umilianti Signoria o Eccellenza! Termini che oltretutto sono stati depennati dalla stupenda Costituzione per dare Dignità e Libertà all’uomo! Oltretutto è accertato che, già la qualifica di Prefetto si autodefinisce “messo a capo” !
Se vogliamo è una “anamnesi culturale”, con orientamenti ed impulsi intellettivi propensi alla riflessione delle coscienze, dal momento che, ancora oggi in era moderna, l’homo Italico, adombra e non raramente collide, con elementi di ispirazione teocratica, monarchica ed assolutis
Che il Futuro Ci Sia Amico!
a.m. del giorno 21 luglio 2025
Il Segretario Nazionale Vicario
Claudio Cianchella
Il Reduce
Contattaci su Whatsapp