Spett.le
Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
In qualità di rappresentante e Segretario Nazionale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma (OSA) Polizia, nel ringraziavi per l’interesse e l’audizione concessaci innanzi a codesta Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2.
Preliminarmente prendo le distanze dalle dichiarazioni del collega sindacalista audito nella scorsa seduta pubblica, perché a noi di OSA Polizia preme che emerga la verità e venga fatta giustizia, le quali appaiono essere state perse di vista agli albori del periodo Pandemico e successivamente. Con spirito critico tanti di noi si sono chiesti se il proliferare senza controllo di circolari dispositive fosse contrario ai doveri per i quali avevamo giurato e in contrasto o illegittimi rispetto a quelli che sono i principi Costituzionali.
Oggi possiamo affermare ancora con più forza, suffragati dalle numerose sentenze dei Tribunali aditi che molte di quelle disposizioni limitative della libertà altrui erano illegittime e conseguenzialmente tutti coloro che sono stati sanzionati alla luce di quegli obblighi surrettizi (mascherine; autocertificazioni; distanziamenti; protocolli; linee guida e raccomandazioni) sono stati assolti. (all. 1 e 2).
Nasce pertanto in me quale rappresentante di OSA Polizia l’esigenza di dover chiedere scusa a tutti i cittadini italiani per quanto hanno subito in quel periodo per opera o volere dell’allora Istituzione Governativa, perché appare chiaro oggi che l’incontrollata emanazione di provvedimenti amministrativi Governativi hanno sconfinato nell’eccesso di potere e nella violazione contestuale di diritti Costituzionali inviolabili, limitabili solo a date condizioni e/o per riserva di legge.
L’iniziale scollamento tra emergenza e Costituzione ha dilagato di pari passo con la diffusione del virus, in un crescendo di produzione di ordini eccentrici e sproporzionati che, all’atto della loro esecuzione, hanno generato una vera e propria frattura tra FF.OO. e Popolo, emblematico è ciò che è accaduto a Trieste il 18 ottobre 2021 quanto gli idranti della Polizia di Stato sono stati utilizzati su inermi manifestanti seduti in preghiera. Tale fatto costituisce l’apice di una pagina buia della storia della democrazia Italiana, perché non si conosce ancora nè pare interessi a nessuno sapere chi diede l’ordine di usare la forza contro un dissenso talmente pacifico e simbolico che avrebbe meritato di sicuro la levata dei caschi e certamente non la carica.
La situazione che si era delineata sul territorio nazionale durante il 2020, ha dato vita ad una macchina organizzativa possente che ha permesso di utilizzare tutti gli operatori di Polizia anche quelli degli Uffici interni non deputati di norma al controllo del territorio, utilizzando come incentivi emolumenti accessori come straordinario e indennità di ordine pubblico. Ciò ha permesso di attuare, per la persecuzione dei cittadini che violavano gli obblighi legati al lockdown, un capillare controllo del territorio che se fosse sempre attuato renderebbe l’Italia un paese più sicuro.
Mentre da un lato la situazione pandemica richiedeva più personale per gli anzidetti controlli dall’altro lo stesso personale veniva impiegato in tali servizi senza l’adozione di misure precauzionali atte a salvaguardare la salute degli operatori non solo della Polizia di Stato e di riflesso, quella della collettività.
Invece sono state distribuite mascherine inadeguate, inefficaci e addirittura dannose per la salute dei poliziotti, tant’è, che alcune partite sono state oggetto di sequestro da parte dell’A.G. adita. (All. 3)
Non si è provveduto alla distribuzione capillare ed equa dei termoscanner in tutti i presidi di Polizia seppur previsti da apposite circolari; non si è proceduto ad un’adeguata sanificazione degli Uffici e tantomeno dei mezzi di servizio, soprattutto a seguito di accompagnamenti in uffici di persone fermate e/o arrestate, con la ovvia conseguenza della chiusura di alcuni Presidi di Polizia a causa dell’alto contagio avvenuto tra i dipendenti. (All. 4)
Sempre in riferimento alla tutela della salute degli operatori di Polizia, mi preme depositare innanzi a questa Commissione una relazione a firma di un Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri in congedo permanete, riformato per causa di servizio (compromissione cardiaca per Covid-19 contratto a seguito di specifici servizi nel comune di Codogno nei primissimi giorni della Pandemia) che si rende disponibile ad essere audito innanzi a questa Commissione per riferire in ordine a quanto accaduto in quella vicenda. (All. 5).
Noi di OSA, pervasi dalla consapevolezza di dover agire tenendo sempre presente il nostro giuramento, ci siamo dedicati anche ad indagare su molti aspetti di quanto stava avvenendo con il contributo di vittime, di professionisti, medici, ricercatori e avvocati esperti della materia (che credo sia opportuno che la Commissione ascolti).
Sin dall’inizio abbiamo notato la divergenza tra la realtà e quanto comunicato attraverso i media, innescando dubbi sempre più crescenti e pressanti che sono sfociati in una dettagliata denuncia sporta da un esperto della Governance sanitaria (la cui identità è riportata nell’allegata denuncia integrale che si deposita) presentata alla Procura di Napoli in data 10 dicembre 2021 (della quale non si è persa traccia) in cui si illustra e dimostra come “in Italia abbiamo riportato un quadro distorto clinico ed epidemiologico, sia al livello interregionale, che nazionale ed internazionale”. (All. 6)
Un altro episodio che ha destato la nostra attenzione è stata l’uscita in data 15 aprile 2020 di un documento dell’O.S. della Polizia di Stato SAP con il quale veniva posto uno specifico quesito al nostro Ufficio per le relazioni sindacali, avente ad oggetto la “SPERIMENTAZIONE VACCINO CORONAVIRUS FORZE DI POLIZIA” con il quale veniva richiesto un chiarimento alla notizia proveniente da fonti aperte circa un vaccino messo a punto dall’azienda Advent-IRBM di Pomezia unitamente allo Jenner Institute di Oxford University allo scopo di “rendere utilizzabile il vaccino già a settembre (2020 ndr) per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”.
L’Ufficio Relazioni Sindacali con nota del 20 aprile 2020 (in piena prima ondata, appena due mesi e mezzo dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale dichiarata il 30 gennaio 2020) negava di essere in possesso di alcuna informazione in merito ad una sperimentazione del vaccino per il Sars-Cov 2 sul personale della Polizia di Stato, rappresentando come un’ipotesi del genere era incompatibile con i Diritti tutelati dalla Costituzione. (All. 7)
Questi fatti vanno collegati con quanto abbiamo appreso dal verbale dell’interrogatorio dell’ex Ministro Speranza innanzi al Tribunale dei Ministri di Roma a seguito di mia denuncia depositata alla Procura della Repubblica di Roma unitamente ad ASCOLTAMI comitato di danneggiati da vaccino, al Sindacato SFD della Guardia di Finanza, ad OSA ITALIA e all’ex Senatrice M5S Bianca Laura Granato, per delitti di commercio e somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi, per omicidio con dolo eventuale, per falso ideologico e false dichiarazioni o attestazioni destinate all’A.G.
L’ex Ministro SPERANZA Roberto all’interrogatorio dell’indagato del 3.2.2023, ora archiviato, ha confessato che già a giugno 2020 stava trattando l’acquisto di farmaci che poi sarebbero stati somministrati alla popolazione nell’immediato futuro.
Non sappiamo se il Parlamento italiano abbia delegato o poi ratificato l’attività di un Ministro della Salute che confessa di aver creato un cartello di acquisto di farmaci con altri Paesi europei (questo è un altro tema di indagine che dovrebbe interessare la Commissione), salvo poi cedere le trattative alla Commissione europea impegnandosi in nome e per conto dell’Italia ad acquisti di enormi quantitativi di medicinali ancora da produrre e autorizzare nonchè rinunciando alla contrattazione diretta dell’Italia con le aziende produttrici dei farmaci vaccinali da produrre e autorizzare.
E ricordiamo che i contratti sono ancora segretati.
Ora, è vero che il tema vaccinale non è oggetto della presente audizione ma si tratta di eventi svoltisi nel pieno della prima ondata (anno 2020), periodo di interesse della presente audizione, quando cioè si sono create le condizioni sociali, giuridiche e organizzative per accogliere l’imminente arrivo di un vaccino salvavita annunciato ancora prima di nascere (secondo quello che hanno voluto farci credere), perciò ci riserviamo di depositare l’interrogatorio integrale dell’ex Ministro Roberto SPERANZA quando la Commissione tratterà di questo specifico punto.
Ma come dicevo le vie istituzionali non hanno voluto saperne di sapere, e ora mi trovo qui davanti Codesta Commissione a portare la voce di centinaia di poliziotti in 10 minuti, quando non basterebbe 1 anno intero per approfondire quanto abbiamo da dire e mostrare, perciò mi fermo qui e rimango a disposizione di vostre domande se volete.
Roma, lì 19 novembre 2024
Il Segretario Generale Nazionale
Dott. Antonio PORTO
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