Studi e osservazioni sulla fenomenologia dell’immigrazione – OSA Polizia scrive al Presidente della Repubblica ed al Governo Italiano
OGGETTO: Studi e osservazioni sulla fenomenologia dell’Immigrazione
Al Presidente della Repubblica
Sergio MATTARELLA
protocollo.centrale@pec.quirinale.it
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Giorgia MELONI
presidente@pec.governo.it
Al Ministro dell’Interno Pref. Matteo PIANTEDOSI
gabinetto.ministro@pec.interno.it
Al Sig. Capo della Polizia
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
c.a. Pref. Vittorio Pisani
dipps002.0000@pecps.interno.it
Agli Organi di Stampa
“VADEMECUM per Immigrati”
Egregie Autorità …
Come nascente Sindacato OSA Polizia, abbiamo l’audacia di studiare ed osservare la fenomenologia dell’Immigrazione, materia dagli angoli taglienti ed insidiosi, ove purtroppo, a nostro parere, esistono Lacune Istituzionali non più giustificabili! Oramai sono innumerabili gli episodi iscritti sulle pareti della cronaca, vicende che inesorabilmente aumentano e degenerano nella brutalità e violenza, ove il cittadino percepisce inequivocabilmente la sua impotenza, vulnerabilità e momenti di inquietudine, innanzi a fatti criminosi che sono scaturiti da: – Energici disagi sociali – flussi criminali – usi e costumi di lucente natura religiosa, non raramente regrediti in conflitti e finanche guerriglie urbane.
La Carta Costituzionale, ha elevato ed evoluto in Stato Rappresentativo di Repubblica Democratica e Sovranità Popolare il nostro meraviglioso Paese, con una letteratura giuridica-culturale illuminata a concetti che si ispirano ed orientano al rispetto delle Leggi Italiane per chiunque soggiorni o risieda sul Territorio!
In questo scenario, esistono e persistono elementi che non raramente si manifestano con imbarazzante naturalezza, non raramente espressa con marcata timidezza istituzionale, una dilagante preoccupazione sociale, tale da ritenere oramai improrogabile, almeno per l’Organizzazione Sindacale che rappresentiamo, di intraprendere istanze, iniziative e prioritarie richieste di intervento del Dicastero dell’Interno, ad iniziare da provvedimenti di natura preventiva culturale e giuridico-sociale.
Non è fuori luogo, ricordare, ovvero, è d’imposizione avere presente, che la fenomenologia dell’immigrazione non è una manifestazione temporale, singolare ed istantanea, dal momento che dai primordi dell’Homo Erectus, egli emigrava costantemente per soddisfare le esigenze di alimentazione. Tali dinamiche migratorie, altrimenti conosciute con l’appellativo di nomadismo primordiale, rallentano, ovvero diminuiscono sensibilmente, allorquando in Mesopotamia iniziarono le prime forme di coltivazione di prodotti nutrizionali che coerentemente facilitarono gli insediamenti umani nei rispettivi Bioma.
Nel Coevo, la fenomenologia dell’immigrazione e se vogliamo anche il nomadismo che ne consegue, è sollevata dal malessere sociale e culturale che le genti affrontano quotidianamente nei loro paesi di origine: – Guerre – fame – condizioni ambientali e metereologiche – criminalità – avversità religione – politica della tirannide ed ancor …, il tutto, incredibilmente, è agevolato dalla tecnologia del trasporto e movimento (imbarcazioni, auto ed in alcuni casi anche l’aereo)! La prima ipotesi, in particolare, quella dei natanti per intenderci, abusata e brutalizzata dalle Organizzazioni Criminali e colpita duramente ed inesorabilmente dalle insidie del mare, ha generato e tuttora provoca ignobilmente, centinaia di migliaia di morti, un Mediterraneo-Cimitero senza eguali nella storia dell’umanità!
È del tutto evidente, che, ad attrarre le emigrazioni è il benessere vivente delle destinazioni, ove le conseguenti dinamiche o flussi migratori umani, inevitabilmente incidono sensibilmente sulla cultura di quei popoli delle Terre ambite! È lapalissiano, che, allorquando tali flussi si intensificano e perdurano, se non adeguatamente “governati”, si rischiano inevitabilmente le cosiddette deflagrazioni sociali!
Fra le destinazioni desiderate l’Italia è particolarmente ambita anche per la sua posizione geografica!
Pertanto, come Organizzazione Sindacale sensibile allo studio ed osservazioni sociali ed umane, siamo consapevoli che il nostro ragionamento sia oltretutto razionale e non escluderemmo orientativo, dal momento che occupiamo la posizione
ideale per indicare alcune informazioni ed indicazioni, non limitate al contesto sociale, ma avvedutamente finalizzate ad alleggerire i carichi di lavoro dei Poliziotti, poiché tali fenomenologie generano conflitti, non raramente violenti ed incombono nel contesto professionale della Polizia di Stato:- (Pericolosità – sicurezza – ordine pubblico, fatti criminosi di reati insoliti e tipici, di movente religioso ed altro).
Enunciavamo dinamiche sociali acquisite, che debbono essere oggetto di apprendimento ed osservazioni, se non vogliamo essere travolti dai flussi culturali deviati o peggio di anomalie delinquenziali, scaturiti da individui che provengono, in preponderanza, da tradizioni tipiche dei regimi “Teocratici Islamisti”, inevitabilmente in contrasto con il nostro Ordinamento Giuridico!
Non dobbiamo sorprenderci ed avere timore, o farci trovare impreparati, come in parte già avviene, dalle circostanze o fenomenologie di comportamenti contraddittori o incoerenti, che paradossalmente si manifestano sullo stesso individuo, il quale, emigra perché insofferente o non accetta quello status ritenuto evidentemente insopportabile, che è una, se non la principale, causa dell’immigrazione!
Col passare del tempo, affiorano e persistono gli ormai inevitabili disagi individuali prima e collettivi poi, paradossalmente si coalizzano nuovamente con gli “usi e costumi illo tempore giudicati, dai soggetti medesimi, intollerabili nei Paesi di origine”, e, purtroppo, diventano incredibilmente e nuovamente, una “esigenza” per ovviare probabilmente ad un senso di inadeguatezza sociale, seppure di natura diversa!
Quando questo avviene, come avviene, tali usi e costumi entrano in conflitto con i nostri ordinamenti giuridici e sociali e sfociano inevitabilmente in reati gravi ed alle volte gravissimi per la sicurezza pubblica!
In considerazione a quanto iscritto, noi crediamo che oramai i tempi volgono alla maturazione, ovvero siamo ai margini dei conflitti sociali sostenibili! Pertanto, proponiamo, come primo intervento finalizzato a prevenire comportamenti o reati che possono creare situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica, realizzare
L’ISTITUZIONE DI UN VADEMECUM
un manuale dai caratteri semplici e sintetici, ove le norme ed i regolamenti, debbono essere illustrati a colui che si accinge ad entrare in Italia:
Norme di buon comportamento, educazione civica, il rispetto delle leggi Italiane, che ogni individuo deve obbligatoriamente onorare, se vuole soggiornare in questo stupendo Paese, altrimenti scelga altri luoghi di destinazione!
Alle persone medesime, in particolare, deve essere illustrato che in Italia ogni individuo è libero di professare la religione che desidera – non sono tollerati atti o comportamenti, che creano disagio o malessere per la predilezione religiosa!
Inoltre, è perseguito penalmente colui che impone alle donne di indossare il velo o peggio il Burqa, questo vale anche per i figli o parenti di qualsiasi grado;
“”” La legge del 22 maggio 1975, nr.152, art.5, vieta qualsiasi uso, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, di indumenti (abiti-vestiti-capi di abbigliamento-passamontagna ecc), che rendano in tutto o in parte il riconoscimento della persona;
La sentenza 12954/2018 della Massima Corte di Cassazione, prevede che il genitore non può imporre ai figli la propria fede religiosa, ancorché si tratta di minori affidatigli dal Tribunale in esito ad un giudizio di separazione o divorzio.”””
Le eventuali Moschee debbono essere in regola e legittimazione, con le leggi e normative del nostro Paese, e pertanto sottoposte a controlli da parte delle Autorità Competenti;
I Responsabili delle Istituzioni Religiose, debbono assumere un comportamento e decoro in linea con le leggi dello Stato Italiano;
Chi vuole “permanere” in Italia a qualsiasi titolo, deve esprimersi in lingua Italiana se richiesto, frequentando apposite istituzioni;
Il Territorio Italiano, i quartieri, le Vie, le Piazze e le Strade (i luoghi pubblici) sono spazi liberi a chiunque ed alcuno può decidere chi debba frequentare tali spazi.
Episodi di violenza sulle persone e sulle cose sono proibite dalla legge e dalla nostra cultura.
Deve essere stigmatizzato, che l’Italia è un Paese Democratico Laico, Artt. 3 e 7 della Costituzione, non soggetto ad orientamenti normativi di qualsiasi confessione religiosa;
Artt. 8 e 19 della Costituzione Italiana – Tutte le confessioni religiose nel nostro Paese, sono egualmente libere innanzi alla legge – hanno il diritto di organizzarsi secondo i rispettivi statuti, a condizione che non siano in contrasto con l’Ordinamento Giuridico Italiano.
Possono apparire nozioni obsolete o scontate, ma questa, purtroppo, non è la verità, dal momento che i fatti criminosi iscritti ai paragrafi precedenti, dimostrano il contrario!
Quindi, è evidente, che il predetto Vademecum è un tentativo finalizzato a prevenire, attraverso chiarimenti di natura Giuridico-Sociale, che avvengano conflitti, reati o incomprensioni da parte di chiunque! Sul Territorio Italiano la legge in vigore è quella della Costituzione Italiana.
È altrettanto evidente che per realizzare tale prevenzione necessitano dinamiche operative per il controllo del Territorio espletate con professionalità e fermezza, in particolare negli spazi ove si radunano tali entità che divengono inevitabilmente e di fatto, precluse ai cittadini, nonché, intraprendere tutte quelle misure necessarie per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, e nel contempo garantire una vita dignitosa a colui che desidera vivere nel nostro Paese!
Che il Futuro Ci Sia Amico
Aversa (CE), 21 aprile 2024.
LA SEGRETERIA NAZIONALE
ORIGINALE FIRMATO E PROTOCOLLATO AGLI ATTI
Documento privo di firma autografa perché gestito in formato digitale ai sensi art.3 D.lgs, 12 febbraio 1993 n.39 – artt. 21 e 47 del Codice dell’Amministrazione Digitale
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