Al Ministro dell’Interno
Pref.to Matteo PIANTEDOSI
gabinetto.ministro@pec.interno.it
Al Capo della Polizia
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
c.a. Pref.to Vittorio PISANI
dipps002.0000@pecps.interno.it
e, p.c.
All’Ufficio Relazioni Sindacali
del Dipartimento della Pubblica Sicurezza
c/o il Ministero dell’Interno
alla c.a. del Vice Pref.to
Dott.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
dipps001.1000@pecps.interno.it
Egr. Ministro,
L’Organizzazione Sindacale OSA Polizia ha il pieno diritto di esercitare la propria attività sindacale nel sommo rispetto da parte di tutte le Istituzioni, nemmeno una esclusa!
Tali facoltà sono iscritte nella stupenda Costituzione Italiana ai cui dettami si attengono la Legge 300/70, il comunemente detto “Statuto dei Lavoratori”, e la successiva Legge 121/81, la nostra gloriosa “Riforma della Polizia di Stato”.
Entrambe le normative menzionate garantiscono e riconoscono l’onorabilità, l’operosità e la funzionalità del sindacato, cui va decretato il massimo rispetto.
Duole rimarcare che ciò non avviene nella maniera più assoluta da un ganglio fondamentale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza:
l’Ufficio Relazioni Sindacali della Polizia di Stato.
Noi di OSA Polizia non siamo soliti errare in letteratura giuridico-istituzionale, pertanto, sebbene in molteplici occasioni abbiamo interpellato direttamente l’ufficio de quo al fine di informarlo delle sempre più acclarate discrasie gestionali che si perpetuano di continuo nelle più disparate periferie dell’articolato organigramma della Polizia di Stato, sollecitandone un suo precipuo intervento, non abbiamo avuto una benché minima risposta. Né formale, né costruttiva, giammai risolutiva.
Tal irrispettoso comportamento raggiunge il suo acume sprezzante quando ad alcune delle nostre istanze, pur avendogli dato un seguito con un’indagine conoscitiva della problematica da noi sollevata, non si è prospettata alcuna risposta di quanto accertato dall’ufficio in questione.
La chiarezza della nostra protesta è imprescindibile ed è smaniosa di giustizia, la gravità delle omissioni è imperdonabile, dal momento che le istanze da noi presentate erano e sono inerenti ai Diritti dei Lavoratori della Polizia di Stato ed al rispetto delle normative in vigore che l’amministrazione non può eludere.
Abbiamo il fondato sospetto che tale comportamento, posto in essere dall’Ufficio inadempiente, è – paradossalmente – dovuto all’etica e alla professionalità di OSA Polizia che, esecrando e ripudiando qualsiasi sfumatura di ipotetiche tecniche e tattiche di co-gestione fra l’Amministrazione Pubblica ed i Sindacati, ha colto di sorpresa il consesso dipartimentale.
Osa Polizia non verrà mai a patti con una Amministrazione che ha avuto il grande merito di ridurre alla fame ed alle più tremende umiliazioni i Poliziotti, ove l’adagio “costringiamoli … per sopravvivere”, si è dispiegato in molteplici rivoli gestionali: dal recente passato della falsa e farsa pandemica, sino al collaudato miraggio ricattatorio di ogni dì, quello che si estrinseca con l’elargizione di (poche) ore di straordinario, per giunta sottopagate rispetto alla già insignificante retribuzione oraria.
Ebbene, OSA Polizia è nata per difendere la Dignità e le Libertà del Poliziotto: quanto espresso è solamente l’inizio di quello che riveleremo nel prossimo futuro.
La nostra Organizzazione Sindacale è determinata nel sostenere che l’Ufficio Relazioni Sindacali della Polizia di Stato, così come oggi struttura la sua attività, è un inutile dispendio di personale, vieppiù dai costi non irrisori. Infatti gli appartenenti a tal ufficio, dal primo all’ultimo, non hanno percepito e recepito che l’Ufficio non è una casa di cura per privati malesseri, ma venne istituito con caratteristiche pubbliche e a soggetto vincolato ossia col precipuo compito di rispondere ad ogni comunicazione ricevuta da qualsivoglia sindacato della Polizia di Stato.
Sebbene altamente offesi e disgustati dal trattamento che fin d’ora c’è stato riservato, questa Organizzazione Sindacale è ben conscia che solo una risposta immediata ed esaustiva a questo nostro scritto potrà “lavare” l’onta della supponenza relazionale che OSA Polizia ha sùbito fino ad oggi.
Giova ricordare che a questa O.S. non manca certamente l’animus pugnandi specialmente quando si tratta di rivendicare l’osservanza di norme e diritti a tutela della dignità umana del poliziotto. Basti dare un’occhiata alla nostra strutturata ed unica – nel panorama delle rappresentanze sindacali – battaglia giuridica avanzata sul fronte della Vaccinazione Obbligatoria e sulle sue nefaste conseguenze i cui risvolti giudiziari, non si fermeranno al suolo italico.
Se anche questa istanza cadrà nel dimenticatoio dell’ignavia istituzionale, non esiteremo a percorrere altre lecite strade come, ad esempio, quella della capillare informazione al cittadino – nostro vero datore di lavoro – redendolo edotto di quale sia il bassissimo livello della gestione dei rapporti istituzionali versus i rappresentanti sindacali degli appartenenti alla Polizia di Stat
Che il Futuro ci sia Amico!
Aversa (CE), lì 09 luglio 2025
La Segreteria Nazionale
Contattaci su Whatsapp