Organizzazione logistica pre et post attività operativa nei servizi di Ordine Pubblico fuori sede.
Alla Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato
Servizio Reparti Speciali Pref. Renato Cortese dipps012.0600@pecps.interno.it
All’Ufficio Relazioni Sindacali Dipartimento della Pubblica Sicurezza c/o il Ministero dell’Interno
Vice Pref. D.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
Ill.me Autorità,
questa O.S. deve assolutamente porre all’attenzione delle SS.VV. la evidente ed illogica discrasia attuativa delle dinamiche di attribuzione dei turni di servizio che attengono agli operatori dei Reparti Mobile, laddove questi si ritrovino ad espletare attività di Ordine Pubblico fuori sede che comportino un viaggio di centinaia di chilometri.
Quando la Questura ordinante attua orari di servizio operativo c.d. “in deroga” (in virtù dei pregressi accordi decentrati assunti con le varie OO.SS. rappresentative) gioco forza si crea uno slittamento dell’orario effettivo di entrata in servizio dei colleghi del Reparto Mobile poiché questi devono provvedere all’attività di logistica consistente nel viaggio, nell’alloggiamento presso la struttura alberghiera prescelta e il soddisfacimento della consumazione di un pasto ordinario presso una mensa di servizio o in altra struttura convenzionata.
A nostro avviso deve essere posto come prioritario l’accoglimento delle suindicate esigenze pre-operative in quanto risultano essenziali per una corretta gestione dello stress correlato cui va incontro il collega sottoposto a continui spostamenti fuori sede.
Non devono assolutamente essere anteposte esigenze di contenimento della spesa pubblica poiché, per addivenire a ciò, si calpestano i più elementari principi di dignità umana – e la consumazione di almeno un pasto cucinato e correttamente strutturato nelle sue caratteristiche nutrizionali rientra fra questi principi – né si deve seguire la logica di non meglio precisati accordi attuati dalle direzioni locali, come se si stesse gestendo in proprio “la bottega”.
Purtroppo la mancanza di una regia oculata ed intransigente sul rispetto dei più basilari diritti, sia a livello locale che a livello centrale, sta determinando un pericoloso declivio gestionale.
Pertanto siamo qui a riportarvi di unità operative di Reparto Mobile che raggiungono il posto di lavoro dopo aver percorso centinaia di chilometri e nella medesima giornata fanno rientro in sede.
Altre che raggiungono il posto di lavoro, sempre distante più di un centinaio di chilometri dalla sede di stanza, senza consumare un pasto caldo presso una mensa di servizio o una struttura equipollente e che, per contro, ai componenti dell’unità operativa viene affibbiato uno striminzito ticket che a stento corrisponde ad un tozzo di pane.
Infine non possiamo non rimarcare l’incresciosa abitudine di stanziare poche ore di riposo (stiamo parlando dell’ordine di quattro, massimo cinque ore) dal termine di un turno notturno con la successiva ripresa in servizio per assolvere, al già di per sé inopinato, viaggio di rientro in sede che – come detto in premessa – prevede il percorrere centinaia di chilometri.
Tali screanzate (dal punto di vista concettuale e logico) ed illegittime consuetudini gestionali del personale dei Reparti Mobile si stanno riproponendo con una protervia che mai si era registrata negli anni addietro, ma che stanno avendo un’impennata negli ultimi mesi a questa parte.
Si stanno facendo strali dell’A.N.Q. nonché delle varie circolari dispositive emanate nel corso degli anni dal superiore Dipartimento e ciò è di una gravità inaudita cui bisogna porvi rimedio.
Non c’è bisogno di particolari o nuove determinazioni per quanto concerne la gestione del personale de quo, bensì far sì che il Dipartimento controlli minuziosamente le varie disposizioni operative che le direzioni dei Reparti Mobile stanno attuando con malcelata superficialità e, talvolta, con spregiante supponenza.
Non stiamo parlando di questioni marginali ma di situazioni esiziali per quanto riguarda la tenuta della salute psico-fisica dei colleghi.
Poiché un servizio di Ordine Pubblico non è una attività pre-confezionata, bensì è il frutto di una ampia e meticolosa analisi conoscitiva di un fenomeno sociale da dover poi gestire sul campo – o così dovrebbe essere – non si può con leggerezza disporre quotidianamente l’impiego di centinaia di colleghi così da tenere a bada le ansie operative di funzionari sempre più spesso inidonei a gestire situazioni di piazza.
Cosa ancor più grave è che si procede in questa gestione raffazzonata del personale perché si fa leva sulla fame di quattrini che attanaglia il collega.
Questa O.S., laddove non ravviserà a stretto giro un ripristino delle corrette procedure di impiego del personale dei Reparti Mobile, non esiterà ad adire le vie della giustizia amministrativa con mirate vertenze sindacali nell’interesse dei colleghi che auspicano una corretta attuazione delle normative di settore.
Si rimane in attesa di un Vostro esaustivo e pregnante riscontro
Aversa (CE), lì 30 gennaio 2025
La Segreteria Nazionale
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