Sig. Segretario,
oggi chiedi agli italiani di sostenere il referendum sul lavoro. Parli di dignità, di diritti da difendere. Ma una domanda, semplice e diretta, sorge spontanea:
dove sei stato quando migliaia di lavoratori venivano sospesi senza stipendio per non aver ceduto a un obbligo sanitario?
Dove era la CGIL quando si negava il diritto al lavoro a persone sane, colpevoli solo di una scelta personale? Perché in quel momento non ti sei schierato dalla parte di chi veniva discriminato, escluso, calpestato?
Hai sostenuto con forza misure che oggi si rivelano non solo sbagliate, ma in molti casi dannose per la salute di chi le ha subite sotto ricatto.
Ora che quegli stessi cittadini vivono le conseguenze di quelle scelte – sulla pelle e nella dignità – cosa intendi fare?
Hai il coraggio di affrontare pubblicamente le responsabilità di una linea sindacale che ha voltato le spalle a una parte del Paese?
La verità è semplice: non si può chiedere fiducia quando si è stati assenti nel momento più grave.
La dignità non si difende a corrente alternata.
E i lavoratori, oggi, ti guardano. Non per quello che chiedi adesso, ma per quello che non hai fatto quando serviva davvero.
Che il Futuro ci Sia Amico!
Aversa (CE), lì 28 maggio 2025
Il Segretario Generale Nazionale
Antonio PORTO
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