Al Capo della Polizia
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
c.a. Pref.to Vittorio Pisani
dipps002.0000@pecps.interno.it
Al Direttore
della Direzione Centrale per gli Affari Generali
e le Politiche del Personale
Pref.to Armando FORGIONE
dipps035.0000@pecps.interno.it
All’Ufficio Relazioni Sindacali
del Dipartimento della Pubblica Sicurezza
c/o il Ministero dell’Interno
alla c.a. del Vice Pref.to
Dott.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
dipps001.1000@pecps.interno.it
e, p.c.
Al Questore di Napoli
c.a. dott. Maurizio AGRICOLA
dipps151.00F0@pecps.poliziadistato.it
Egr. Capo della Polizia, Egr. Direttore,
questa Segreteria Nazionale di OSA Polizia, a seguito della dettagliata e documentata segnalazione pervenuta dalla propria Segreteria Provinciale di Napoli, ritiene doveroso portare all’attenzione delle SS.LL. un episodio di inaudita gravità che coinvolge un Ispettore della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione PASI della Questura di Napoli.
Secondo quanto riferito, l’Ispettore – regolarmente assegnato all’Ufficio Licenze – si trova da oltre un mese in una condizione di forzata inattività professionale, estromesso arbitrariamente dalle mansioni proprie del suo ruolo ed impiegato – con un sibillino e reiterato ordine verbale – presso l’Ufficio Passaporti per eseguire attività applicative e ripetitive, come la stampa dei documenti di viaggio.
A ciò si aggiunge l’inspiegabile decisione di aggregare all’Ufficio Licenze, nel paritetico arco temporale, un altro Ispettore proveniente proprio dall’Ufficio Passaporti. Tale gestione appare non solo incoerente e ingiustificata, ma si connota di evidenti profili discriminatori e vessatori.
Un simile comportamento rappresenta un palese demansionamento, in violazione delle disposizioni del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335 e del Regolamento di Servizio, che definiscono con precisione le attribuzioni degli Ispettori, tra cui vi sono le funzioni di coordinamento, di vigilanza, di istruttoria e di controllo.
Privare un appartenente al ruolo degli Ispettori di tali compiti significa colpirne la dignità professionale e personale, con evidenti ripercussioni anche sul clima organizzativo interno.
La situazione appare ulteriormente aggravata dal mancato riscontro alle richieste di accesso agli atti presentate dal legale del collega, in palese violazione della Legge n. 241/1990, configurando una condotta amministrativa opaca, lesiva dei principi di trasparenza e di buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Alla luce di quanto sopra, OSA Polizia:
In assenza di riscontri tempestivi e risolutivi, questa Organizzazione Sindacale si riserva di intraprendere ogni iniziativa utile – anche in sede ministeriale e pubblica – al fine di tutelare i diritti del collega e contrastare ogni deriva autoritaria e non conforme ai principi di legalità che, ricordiamolo, devono forgiare l’azione amministrativa e gestionale delle strutture della Polizia di Stato.
Con alto senso dello Stato e rispetto delle regole, OSA Polizia proseguirà, con determinazione e fermezza, nella difesa della dignità e della professionalità dei poliziotti.
Che il Futuro ci sia Amico!
Aversa (CE), lì 14 luglio 2025
La Segreteria Nazionale
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