Al Prefetto di Gorizia D.ssa Ester FEDULLO protocollo.prefgo@pec.interno.it
Al Questore di Gorizia Dr. Luigi DI RUSCIO dipps136.00F0@pecps.poliziadistato.it
e, p.c.
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
c/o il Ministero dell’Interno
Vice Pref. D.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
dipps001.1000@pecps.interno.it
Egr. Prefetto, Egr. Questore,
sono giunte a questa Segreteria Nazionale diverse segnalazioni in merito alla sistemazione alloggiativa del personale della Polizia di Stato aggregato per i servizi di Polizia di Frontiera che subisce evidenti disparità di trattamento senza che vi sia una univoca, coerente e corretta gestione dei colleghi provenienti da diverse questure.
Infatti ad alcuni colleghi è stato disposto l’alloggio in una struttura a 2 stelle situata a circa 30 km da Gorizia (Cervignano del Friuli), con il conseguente disagio quotidiano: per accedere alla mensa è necessario percorrere oltre mezz’ora di strada due volte al giorno. Una situazione che, oltre a incidere sul tempo libero e sul riposo, comporta un aggravio di fatica per personale già sottoposto a stancanti turni di servizio.
A ciò si aggiunge che l’albergo assegnato non garantisce standard adeguati.
La colazione è servita solo dalle 07.00 alle 09.30 pertanto risulta non fruibile per chi è sottoposto a turnazione ciclica. Come se non bastasse, a questa inefficienza organizzativa si aggiunge la beffa che il
“pasto sostitutivo” della predetta fruizione della colazione consiste in un sacchetto con prodotti insufficienti e di scarsa qualità (due pacchetti di fette biscottate, una crema spalmabile, una confettura, un succo di frutta ed una merendina).
Dulcis in fundo si aggiunge la mancata pulizia delle camere per il personale che smonta dal turno della notte, poiché il servizio non viene riprogrammato in orari compatibili con le esigenze dei turnisti.
Al contrario, altri colleghi vengono aggregati presso strutture ricettive di categorie superiori (4 stelle) vedendosi garantiti servizi più consoni e rispettosi della dignità umana e delle necessità operative.
Pertanto riteniamo inaccettabile questa discrasia organizzativa posta in essere dalla locale Prefettura, con l’avallo incondizionato della Questura, poiché è inconcepibile assistere a tal sfacelo della dignità del poliziotto.
Alla luce di quanto sopra esposto questa Organizzazione Sindacale chiede che vengano ristabilite le basilari condizioni di rispetto del decoro logistico per chi si ritrova svolgere periodi di lavoro, distanti dai rispettivi affetti familiari, per diverse settimane.
Pertanto tutto il personale aggregato deve essere trattato in modo uniforme, senza che vi siano palesi disparità di alcuna sorte.
L’alloggio ed il ristoro, a maggior ragione per i colleghi che lavorano distanti da casa, devono essere consoni alla onorabilità dell’istituzione che essi rappresentano e rispettosi della dignità umana di ogni singolo poliziotto.
Quando queste due basilari condizioni sopraesposte non si riscontrano come nel caso de quo, devono essere immediatamente ristabilite con un’azione poderosa ed incisiva della direzione logistica che sovrintende a tutto ciò.
In attesa di un riscontro scritto e formale da parte dell’Amministrazione, restiamo disponibili al confronto ritenendo, al contempo, doveroso che la risposta sia tempestiva e con inequivocabili segnali di concretezza dispositiva finalizzata alla risoluzione, hic et semper, delle criticità fin qui evidenziate.
Aversa (CE), lì 19 agosto 2025
La Segreteria Nazionale
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