Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d’Isonzo (GO).
Al Prefetto di Gorizia D.ssa Ester FEDULLO
Al Questore di Gorizia Dr. Luigi DI RUSCIO
e, p.c.
All’Ufficio Relazioni Sindacali Dipartimento della Pubblica Sicurezza c/o il Ministero dell’Interno
Vice Pref. D.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
Egr. Prefetto, Egr. Questore,
sono giunte a questa Segreteria Nazionale numerose segnalazioni da parte del personale in servizio presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo, per il quale si ritiene necessario, visto lo stato di grave degrado e il costante pericolo per gli operatori della Polizia di Stato, dell’Esercito e delle altre forze di polizia, un intervento urgente da parte delle SS.VV. al fine di ripristinare un contesto dignitoso per chi vi opera all’interno.
Nello specifico, la struttura è suddivisa in tre zone, ciascuna delle quali ospita numerosi cittadini extracomunitari in attesa di rimpatrio o di altre incombenze. Le stanze e le aree sono delimitate da strutture in metallo e in parte da vetro o plexiglass, all’interno delle quali sono ristretti gli ospiti in attesa di rimpatrio.
Le strutture risultano gravemente danneggiate, tanto che il personale dell’Ente Gestore è costretto, più volte al giorno, a intervenire per spegnere incendi, riparare le strutture metalliche danneggiate e rimuovere le parti di plexiglass compromesse.
Tuttavia, questo tipo di intervento emergenziale non è sufficiente a garantire la sicurezza degli operatori di polizia e dell’esercito, né tanto meno quella del personale dell’Ente Gestore. Non sono rari, infatti, gli episodi di disordini, durante i quali diversi operatori hanno riportato ferite anche gravi nel tentativo di sedare le proteste.
All’interno delle stanze che ospitano gli utenti, si verificano frequenti fuoriuscite di acqua e intasamenti delle fogne, causati dagli stessi ospiti, che rendono gli alloggi simili a latrine, con condizioni igieniche inaccettabili. Durante gli episodi di disordini, gli operatori si trovano frequentemente a essere aggrediti con spranghe, pezzi di ferro o altri oggetti lanciati dagli ospiti.
È evidente che, al momento, la struttura risulta completamente insicura e lasciata in uno stato di parziale incuria, nonostante le responsabilità di chi dovrebbe garantire la sicurezza sia degli ospiti che degli operatori del CPR di Gradisca.
Si auspica che le autorità competenti intervengano immediatamente con lavori di manutenzione per garantire un ambiente sicuro e adeguato sia per gli ospiti che per gli operatori. In caso di nuovi disordini, non si può più tollerare l’indifferenza istituzionale che ha contribuito a questa situazione.
Se dovessero verificarsi ulteriori danni o infortuni agli operatori, anche di lieve entità, a causa delle condizioni segnalate, non esiteremo a chiedere il risarcimento economico, amministrativo e giudiziario, qualora la responsabilità possa essere attribuita alla negligenza delle istituzioni competenti.
Si rimane in attesa di un Vostro esaustivo e pregnante riscontro.
Aversa (CE), lì 12 aprile 2025
La Segreteria Nazionale
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