Alla Direzione Centrale per la Polizia Stradale,
Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i
Reparti Speciali della Polizia di Stato
Servizio Reparti Speciali
Dott. Claudio MASTROMATTEI
dipps012.0600@pecps.interno.it
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
c/o il Ministero dell’Interno
Vice Pref. D.ssa Maria DE BARTOLOMEIS
dipps001.1000@pecps.interno.it
Ill.me Autorità,
questa O.S. pone all’attenzione delle SS.VV. quanto sta accadendo nei più svariati contesti operativi in merito all’organizzazione ed all’attuazione dei servizi di Ordine Pubblico. Questa O.S. ha accolto molto positivamente la circolare del 25 settembre u.s. – “Impiego dei Reparti Mobili della Polizia di Stato. Disposizioni”- avente come precipua finalità l’introduzione di una nuova ottica operativa concernente la partecipazione attiva del Funzionario del Reparto Mobile nelle determinazioni delle dinamiche di gestione dell’Ordine Pubblico. In particolar modo quelli a maggior riverbero mediatico.
La velocità vorticosa delle comunicazioni di massa e dei social media porta sempre di più ad esporre il collega del Reparto Mobile a processi mediatici, in quanto è l’unico facilmente individuabile, lasciandolo poi solo ed abbandonato a pretestuose responsabilità.
Se poi aggiungiamo la dolosa e capziosa divulgazione di sole e determinate sequenze di immagini che vengono artatamente estrapolate dal contesto generale di un’attività di ordine pubblico, diviene necessaria – se non anche umanamente essenziale – che l’Amministrazione di P.S. intervenga ex post – a bocce ferme sì, ma senza esitazione alcuna – nel delineare all’opinione pubblica i giusti contorni dell’azione di ordine pubblico posta in essere dai colleghi del Reparto Mobile. E sì, perché all’arte dei conti, sono sempre e loro i vituperati sbirri manganellatori di minori (ogni riferimento ai recenti fatti di Torino è puramente voluto!) che balzano all’ “onore” delle cronache e delle cornacchie del web e, giammai, il/i vero/i responsabile/i! Non stiamo qui a far il puerile gioco del rimpiattino delle responsabilità, bensì a sollecitare l’Amministrazione di P.S. ad una serrata partecipazione a tutta la catena operativa del servizio di ordine pubblico.
Partendo, come normativa prevede, con la chiara individuazione del Dirigente del servizio di O.P. mediante la fregiatura della fascia tricolore (come un paio di anni fa, di questi tempi, si faceva bella mostra in quel di Trieste) e ciò, non per una pedissequa osservazione delle norme tuttora in vigore, bensì per (ri)stabilire quella sacralità della gerarchia della catena di comando che è fondamentale per il buon svolgimento del servizio di Ordine Pubblico. Anche e soprattutto quando questo volge nelle pieghe più turbolente. Così come ci auspichiamo una sensibilizzazione da parte della Dirigenza del servizio di O.P. affinché i colleghi impiegati in abiti civili siano facilmente riconoscibili (pettorine, placche distintive, ect) e, laddove si verifichino situazioni di scontro fisico con gli antagonisti, che i predetti colleghi indossino il casco di protezione. Onde evitare i tristemente noti fatti di colleghi che hanno riportato contusioni dal c.d. fuoco amico. Lo spiegare in modo chiaro ed inequivocabile quale tipo di azione porre in essere è di primaria importanza. Un conto è un respingimento mediante scudi, tutt’altro è il disperdere una folla mediante l’uso di cariche di alleggerimento. Ma entrambe le situazioni operative hanno un unico comune denominatore: l’ordine preciso e perentorio del Funzionario che sovrintende l’azione di una o più unità operative.
Purtroppo duole constatare che, a tutt’oggi, il funzionario con “gli attributi” (quello dal fare preciso e perentorio per meglio intenderci), fa concorrenza al panda in quanto a presenza sul territorio!
Se poi aggiungiamo che, talvolta, è proprio nell’architettare un servizio di ordine pubblico che vengono sottostimate le esigenze connesse all’organizzazione dello stesso (come quando vengono comandate forze palesemente inferiori alle acclarate necessità) embè, la catastrofe è annunciata. E se ciò non si verifica – e questo è da elogiare e mai sottacere – è solo per merito dei tanto vituperati sbirri manganellatori che si prostrano e si prestano, con abnegazione e competenza ad orari terrificanti di lavoro. Ci riferiamo, nel caso di specie, al servizio di ordine pubblico svolto a Napoli nella giornata del 30 settembre u.s. in occasione di una imponente manifestazione canora che aveva attratto nell’area flegrea napoletana (quella già attanagliata dal costante pericolo del bradisismo) circa 60.000 giovani.
Ebbene, sembrerebbe che siano state comandate per quell’evento di ragguardevoli proporzioni solo sette unità operative del Reparto Mobile autoctono (più poche altre unità delle altre forze di polizia) per coprire la fascia d’orario 07°°/24°°. Mentre, qualche giorno dopo, per la disputa di una partita di calcio, che prevedeva la medesima movimentazione di pubblico del concerto di cui sopra, sembra che siano state comandate diverse decine di unità operative, fra Reparto Mobile locale e aggregati.
Insomma, qualcosa deve esser andato storto nel pallottoliere, visto che i conti non tornano!!
A questa O.S. preme evidenziare che viviamo un periodo storico che sarà foriero di tante situazioni veramente da linea di confine fra il vivere civilmente in comunità e l’anarchia più totale. Pertanto, solo con una perfetta macchina gestionale dell’ordine pubblico si può evitare la deriva più totale e ma soprattutto evitare che i colleghi impiegati nei servizi di O.P. riportino lesioni personali.
Nella certezza che tale riflessione venga recepita anche dalle SS.VV., ci auspichiamo di essere stati da sprone per una maggiore attenzione da parte di chi di dovere affinchè non si verifichino più le situazioni innanzi descritte, perché, come già più volte evidenziato da questa O.S., è obbligo dell’Amministrazione far lavorare le donne e gli uomini della Polizia di Stato in un clima organizzativo favorevole che, incoraggi il raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’Amministrazione, in termini di efficienza, efficacia e produttività.
In attesa di un cortese riscontro, l’occasione ci è gradita per porgerVi
Cordiali Saluti.
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