Oggi si celebra il Santo che permetterà ai poliziotti caduti nel “basket” di poter azionare il condizionatore di casa installato nel lontano 2023.
Infatti al termine dell’installazione, quando il collega riferiva al tecnico che l’avrebbe pagato tra due anni, questi sfilava la scheda elettronica rimanendo che gliel’avrebbe reinstallata a pagamento avvenuto.
Ebbene sì, la corresponsione di ciò che dovrebbe essere subito corrisposto – come si verifica in una corretta dinamica fra datore di lavoro e dipendente – non avviene, ormai da tempo immemore, per la grazia ricevuta dai Sindacatoni che firmano e sottoscrivono dilazioni sine dine del lavoro prodotto dai colleghi, vieppiù in esclusiva emergenza operativa.
Si è giunti al paradosso cognitivo che ciò sia normale… “…è sempre stato così…”
L’assurdo sesquipedale dell’elargizione “baskettiana” lo si ravvede in come ormai le menti della stragrande maggioranza dei colleghi sia obnubilata dal refrain: “Prima o poi ti pagano. Lo stato (… volutamente con la minuscola. Ndr.) non fallisce.”
Ma qua a fallire è la logica, il buonsenso ed il rispetto della dignità del poliziotto.
La logica porta a determinare che qualsiasi attività lavorativa svolta in fase emergenziale deve esser corrisposta ancor prima della “straordinarietà programmata”, ossia volontaria e non imposta da esigenze improcrastinabili di servizio.
Il buonsenso convoglia il pensiero nel lapalissiano ragionamento che, nel mare magnum delle spese che comporta il Sistema Sicurezza, lo sforamento dal canonico monte ore attualmente corrisposto nel breve periodo si assesta su una percentuale minima. Certamente non in grado di far saltare il banco.
In tal folle co-gestione Sindacal-Dipartimentale quella che viene oltremodo oltraggiata è la dignità del poliziotto.
Perché egli deve vedersi risarcito dei sacrifici – suoi e dei suoi cari che l’hanno visto impegnato ore ed ore in più del dovuto – nel giorno del “se”, nel mese del “forse” e nell’anno del “sarà”?
La summa della demenzialità cognitiva la si raggiunge quando si intravede il fatidico santo giorno del pagamento e si notano le prefiche che iniziano i canti giaculatori.
Come se si fosse raggiunta una grazia dipartimentale.
Noi di OSA Polizia siamo della elementare idea che tutto ciò che spetta al collega impiegato per motivi emergenziali connessi alle esigenze di servizio, DEVE esser corrisposto nel più breve tempo possibile, ossia come avviene ora per la corresponsione delle indennità accessorie.
Forse, tal logica impostazione, andrebbe ad incrinare quella surrettizia visione gestionale dei Sindacatoni che ora li prospetta agli occhi dei più con il lor (falso) batter i pugni sul tavolo per un qualcosa che, invece, dovrebbe essere la normale corresponsione del dare (un servizio in emergenza) e dell’avere (il prescritto pagamento in tempi brevi) ?!?
Che il Futuro ci sia Amico!
Aversa (CE), lì 23 settembre 2025
La Segreteria Nazionale
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