Quale programma ha previsto o realizzato il Ministero dell’Interno – e nello specifico il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – per curare l’insorgenza di patologie gravi e gravissime che oramai bussano ed entrano dalle porte della Polizia di Stato?

La verità sta deflagrando ogni dì che passa. E l’aria che si respira è sempre più soffocante come quella che si sprigiona dopo l’esplosione di un lacrimogeno.

Questa volta, però, le lacrime sgorgano dal cuore di chi si è visto trafitto da colui che avrebbe dovuto tutelarlo. E che, mentre lo trafiggeva, diceva di preoccuparsi per la sua salute.

La vera storia sta diramando la coltre fumogena e pone il Re sempre più nudo.

Non gli rimane che agghindarsi di pezze odoranti di omertà. La stessa stoffa indossata da tutti – nessuno escluso – per quei corridoi dipartimentali nel mentre si compiva il più efferato crimine: quello contro la dignità dell’uomo, vieppiù indossante una giubba blu con contorni cremisi.

Già questo aspetto dell’univocità di condotta senza che uno sparutissimo numero – ma che diciamo, infinitesimale … ma foss’anche uno solo – di cadreghini possa aver avuto il ganzo di prender cappello e mandare tutti gli adepti al sacro siero a quel paese, fa riflettere.

Mestamente riflettere su quale pericolosa china si sia adagiata quello che un tempo era l’orgoglio dell’esser un poliziotto: il dubbio.

Quella sana aporia, vagamente aristotelica, che permeava, in ogni ordine e grado e con le dovute differenze, il far e l’esser poliziotto.

Ci attendiamo, al montar sempre più incessante della marea della verità, il fuggi-fuggi dei ratti dalla stiva del vascello del conformismo dogmatico che ha veleggiato imperterrito, negli ultimi tre anni, nell’anima e nelle menti (annacquate) dei più.

AstraZeneca ritira i Vaccini dal globo terracqueo! Moderna sospende la somministrazione in più Stati,

Mumble… mumble … forse sono risultati miracolosi più del dovuto e vediamo persone camminare sui mari e dividere le acque?!?

Dai semplici iniziali dubbi, passando per le innumerevoli illogicità attuative delle misure di pseudo sicurezza personale e sociale, finendo ai primi dati oggettivi di genotossicità dei sieri, la crepa nel muro sapientemente eretto da raffinate e malvage menti, sta incrinandosi sempre più.

In questo cuneo non può non trovarsi a suo agio, ad esempio, il Procuratore Generale Kris Kobach quale espressione massima giuridica dello Stato del Kansas (USA) che – udite! udite! – accusa l’azienda farmaceutica Pfizer per aver immesso in commercio un medicinale (l’erroneamente chiamato vaccino) pericoloso ed inefficace e, inoltre, di aver ”indotto alla censura i social media sui contenuti critici dei vaccini”.

Questo è solo l’ultima onda di un maremoto che sarà prossimo a devastare il credo fideistico sui vaccini Covid-19 che ha attanagliato la maggior parte della popolazione. Compreso quella poliziesca.

Mentre in su e giù pel mondo accade tutto questo, noi siamo in attesa che il nostro Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed il suo condottiero – il Capo della Polizia di Stato – rispondano alle nostre ficcanti e circonstanziate domande, già formulate in altri precipui scritti. L’estendersi del silenzio ben oltre i congrui termini dell’introspezione, sfocia – ahinoi!

– nel deprecabile modus operandi del soggetto o della società omertosa, insomma né più né meno come in quello di criminale memoria.

Le oramai sempre più frequenti Morti Improvvise, le Invalidità riconducibili all’inoculazione del “salvifico” siero e le Umiliazioni provocate ai Poliziotti dalle sofferte sospensioni dal servizio, non possono essere lasciate cadere nel silenzio più assordante che si sia mai visto in 79 anni di democrazia italica.

Rimanendo sempre in questo parallelismo criminogeno, quando in corso d’opera si cambiano unilateralmente le regole del gioco impostando una conditio sine qua non che fa soccombere l’equilibrio sino ad allora vigente fra il responsabile del lavoro ed il lavoratore, ebbene sfociamo nell’alveo del caposaldo della violenza, ancorché fisica, psicologica ed economica: l’estorsione!

Né siamo disposti a berci le fanfaluche dell’emergenza incombente e soccombente. Forse le avremmo bevute e mangiate insieme a quel cibo consumato sui costoni di una panchina, quandanche il mescitore ed il cuciniere avessero avuto il nostro stesso onere vaccinale calante sul loro capo e sul loro collo. Ma così non fu.

Più il silenzio dipartimentale permeerà le coltri fumogene artatamente erette, più il nostro soffio di giustizia sarà turbinante. Cosicché da spogliare completamente il Re.